Page 281 - Hrobat Virloget, Katja. 2021. V tišini spomina: "eksodus" in Istra. Koper, Trst: Založba Univerze na Primorskem in Založništvo tržaškega tiska
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Sommario

accetto dalle identità etniche stesse. I cambi di identità, soprattutto a fa-
vore di quella italiana, avvenivano anche per ragioni di sopravvivenza e a
causa della diffusa associazione tra identità italiana e status sociale più ele-
vato, particolarmente acuta soprattutto ai tempi del fascismo. Dalle testi-
monianze è emersa una tendenza uguale ma inversa ai tempi della Jugosla-
via, quando cioè per il sistema era preferibile essere scolarizzati in scuole
jugoslave piuttosto che in quelle italiane, con conseguente identificazio-
ne etnica. Sottoposti di volta in volta alle pressanti richieste delle autorità
di attribuirsi un’identificazione etnica, gli istriani sono spesso ricorsi e ri-
corrono tuttora all’identificazione regionale, istriana. Dalle testimonianze
emerge dunque da un lato la fluidità, dall’altra il consolidamento dell’iden-
tità etnica in risposta a circostanze intimidatorie, quali furono, per sloveni
e croati, il fascismo e, per gli italiani, il mutato quadro sociale all’indomani
dell’«esodo».

Sebbene la politica jugoslava non li abbia mai ufficialmente considera-
ti nemici della nazione, la stigmatizzazione, ovvero la criminalizzazione
collettiva degli italiani come fascisti, ha senz’altro giocato un ruolo impor-
tante tra i motivi che hanno spinto gli italiani a emigrare dal nuovo sistema
jugoslavo. Per gran parte degli informatori tale percezione negativa è stata
avvertita come dolorosa aggravante proprio a causa del proprio orienta-
mento antifascista e alle volte socialista. Per la comunità italiana, inoltre,
la rilocalizzazione in scuole slovene o croate dei figli portatori di cognomi
slavi, giustificata dalla necessità di restituire un’identità autentica a tutti i
«falsi» italiani, è stata avvertita come ulteriore limitazione della libertà di
espressione della propria identità etnica.

Gli storici, rispetto alla questione del controllo dell’emigrazione, espan-
dibile a una varietà di questioni indirette a esso correlate, hanno riscon-
trato che non esiste neanche una sola fonte scritta che parli di deliberata e
intenzionale «pulizia etnica» degli italiani d’Istria. Spesso l’atteggiamento
delle autorità locali era addirittura contraddittorio: in alcuni luoghi e mo-
menti l’emigrazione veniva fomentata, mentre altrove e in altri tempi si
cercava di contenerla. Anche dalle fonti orali riaffiora la stessa confusione.
Secondo le testimonianze, in alcune località gli italiani stessi erano inco-
raggiati a sollecitare altri italiani a partire per dimostrare la propria lealtà
alle autorità socialiste, mentre queste ultime spesso ritardavano le parten-
ze respingendo le richieste. Ovviamente nel corso del tempo l’approccio
delle autorità è cambiato. Una decisa tendenza a sollecitare l’emigrazione
si registra a seguito della risoluzione del Cominform del 1948, quando i
comunisti italiani diventano sospetti per il loro sostegno a Stalin. Si trat-

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