Page 15 - L’italiano in contesti plurilingui: incroci linguistico-culturali
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Relatori plenari
Plurilinguismo tra adattamenti,
fraintendimenti, parodie, da Ruzante
a Tarantino, nella scena italiana
Paolo Puppa
Università Ca’ Foscari Venezia, Italia
Partendo dalla novella pirandelliana del 1902, Lontano, di impronta ibsenia-
na, l’intervento mette a fuoco le diverse, contraddittorie implicazioni relative
alla grazia/disgrazia di Babele. Ambivalenza costitutiva del ruolo dello stra-
niero, tra patria e Dio nascosto, nell’ottica del piccolo campanile e dell’intol-
leranza verso l’allofono. Figure emblematiche nella memoria letteraria e tea-
trale riguardo all’esilio linguistico, dal mito del buon selvaggio allo Straniero
di Camus, da The room di Pinter a Stranieri di Tarantino. La diaspora ebraica e
la tournée dell’attore: due modi diversi di intendere l’escursione in terre dal-
l’idioma diverso. La risposta del plurilinguismo della commedia dell’arte e del
corpo performativo ai limiti della comunicazione verbale.
Paolo Puppa, già ordinario di Storia dello spettacolo all’Università di Venezia,
ha alle spalle volumi su Pirandello, Fo, Ibsen, D’Annunzio, Goldoni, Storie della
messinscena e della drammaturgia, monografie su attori come Baseggio, su re-
gisti come Brook e sul monologo. Come coeditor, ha diretto per la Cambridge
nel 2006 The History of the Italian Theatre, per la Routledge nel 2007 Encyclo-
pedia of the Italian Literature, per la Cambridge Scholars nel 2013 Differences
on Stage, premiato col George Freedley Memorial Award. Nel 2014, La Serenis-
sima in scena: Da Goldoni a Paolini (ETS). Attualmente collabora al Dizionario
biografico degli italiani. Co-dirige altresì la rivista Archivio d’Annunzio. Come
commediografo, ha all’attivo molti copioni, pubblicati, tradotti e rappresentati
anche all’estero, tra cui La collina di Euridice (premio Pirandello ’96) e Zio mio
(premio Bignami-Riccione ’99). Si ricordano, in particolare Famiglie di notte, Ve-
nire, a Venezia e il recentissimo Altre scene. Copioni del terzo millennio. Sempre
nel 2006 ha ottenuto il premio come autore dall’Associazione critici di teatro per
Parole di Giuda da lui stesso interpretato. Nel 2008 ha vinto il premio teatrale
Campiglia marittima con Tim e Tom. Nel 2015, il romanzo Ca’ Foscari dei do-
lori (Titivillus). Infine, nel 2018 ha vinto il premio nazionale Ugo Betti, dedicato
ai terremotati, con Scosse in famiglia e agli inizi del 2019 il premio per la critica
teatrale intitolata a Rosso di San Secondo, Marionetta d’argento.
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Plurilinguismo tra adattamenti,
fraintendimenti, parodie, da Ruzante
a Tarantino, nella scena italiana
Paolo Puppa
Università Ca’ Foscari Venezia, Italia
Partendo dalla novella pirandelliana del 1902, Lontano, di impronta ibsenia-
na, l’intervento mette a fuoco le diverse, contraddittorie implicazioni relative
alla grazia/disgrazia di Babele. Ambivalenza costitutiva del ruolo dello stra-
niero, tra patria e Dio nascosto, nell’ottica del piccolo campanile e dell’intol-
leranza verso l’allofono. Figure emblematiche nella memoria letteraria e tea-
trale riguardo all’esilio linguistico, dal mito del buon selvaggio allo Straniero
di Camus, da The room di Pinter a Stranieri di Tarantino. La diaspora ebraica e
la tournée dell’attore: due modi diversi di intendere l’escursione in terre dal-
l’idioma diverso. La risposta del plurilinguismo della commedia dell’arte e del
corpo performativo ai limiti della comunicazione verbale.
Paolo Puppa, già ordinario di Storia dello spettacolo all’Università di Venezia,
ha alle spalle volumi su Pirandello, Fo, Ibsen, D’Annunzio, Goldoni, Storie della
messinscena e della drammaturgia, monografie su attori come Baseggio, su re-
gisti come Brook e sul monologo. Come coeditor, ha diretto per la Cambridge
nel 2006 The History of the Italian Theatre, per la Routledge nel 2007 Encyclo-
pedia of the Italian Literature, per la Cambridge Scholars nel 2013 Differences
on Stage, premiato col George Freedley Memorial Award. Nel 2014, La Serenis-
sima in scena: Da Goldoni a Paolini (ETS). Attualmente collabora al Dizionario
biografico degli italiani. Co-dirige altresì la rivista Archivio d’Annunzio. Come
commediografo, ha all’attivo molti copioni, pubblicati, tradotti e rappresentati
anche all’estero, tra cui La collina di Euridice (premio Pirandello ’96) e Zio mio
(premio Bignami-Riccione ’99). Si ricordano, in particolare Famiglie di notte, Ve-
nire, a Venezia e il recentissimo Altre scene. Copioni del terzo millennio. Sempre
nel 2006 ha ottenuto il premio come autore dall’Associazione critici di teatro per
Parole di Giuda da lui stesso interpretato. Nel 2008 ha vinto il premio teatrale
Campiglia marittima con Tim e Tom. Nel 2015, il romanzo Ca’ Foscari dei do-
lori (Titivillus). Infine, nel 2018 ha vinto il premio nazionale Ugo Betti, dedicato
ai terremotati, con Scosse in famiglia e agli inizi del 2019 il premio per la critica
teatrale intitolata a Rosso di San Secondo, Marionetta d’argento.
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