Page 18 - L’italiano in contesti plurilingui: incroci linguistico-culturali
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atori plenari
Traduzione e comunicazione interculturale
Anna Lia Proietti
Università Yildiz di Istanbul, Turchia
Tradurre significa veicolare dei contenuti codificati in una lingua e intessuti
con contesti culturali noti e condivisi dai lettori del testo originale, a lettori
che non conoscono né la lingua di origine né (presumibilmente) la cultura.
Il traduttore diventa quindi il mediatore capace di mettere in relazione dia-
logica elementi linguistici e culturali per poterli ricostruire in un’altra lingua
e in un’altra cultura. L’idea del traduttore come agente di comunicazione in-
terculturale non è nuova; a partire dall’introduzione della teoria dello skopos
(H. J. Vermeer, Skopos and Traslation Commission, 1989) la traduzione viene
vista come un atto di mediazione che permette di superare i conflitti tra si-
stemi culturali diversi. Più tardi D. Katan (Translating Cultures: An Introduction
for Translators, Interpreters and Mediators, 2004; Wiley-Blackwell Encyclopedia
of Applied Linguistics, 2013) affina questa definizione avvicinando ancora di
più comunicazione interculturale e traduzione. Pensare alla traduzione co-
me a un atto di comunicazione interculturale permette di superare la visione
semplicistica del ricostruire un testo da una lingua A a una lingua B e di de-
scriverla in maniera più complessa ed articolata. Scopo di questo intervento
è presentare alcuni punti in comune tra gli studi sulla comunicazione inter-
culturale e la traduttologia, a partire poi dalla teoria dello skopos (C. Nord,
Translating as a Purposeful Activity Functionalist Approaches Explained, 1997;
H. Witte, Die Kulturkompetenz des Translators, 2000), presentare quali sono le
competenze culturali specifiche per un tradurre e la loro realizzazione prati-
ca nel progetto della casa editrice Stilo, «Letterature dalle periferie d’Europa»,
finanziato dal bando Europeo di Europa Creativa.
Laureata in Lingue e Letterature Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito
il dottorato in filologia moderna all’Università Ca’ Foscari Venezia con una tesi
sull’attrito linguistico. Si occupa da quasi venti anni di traduzione dal turco in
italiano e da trenta di didattica dell’italiano a stranieri; ha al suo attivo numero-
se pubblicazioni e traduzioni di romanzi. I suoi principali campi di interesse so-
no la didattica della lingua e della traduzione e l’acquisizione linguistica. È pro-
fessore associato presso il Dipartimento di Lingue Occidentali dell’Università Yil-
diz di Istanbul, dove ha insegnato comunicazione interculturale ed attualmente
insegna lingua italiana e traduzione.
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Traduzione e comunicazione interculturale
Anna Lia Proietti
Università Yildiz di Istanbul, Turchia
Tradurre significa veicolare dei contenuti codificati in una lingua e intessuti
con contesti culturali noti e condivisi dai lettori del testo originale, a lettori
che non conoscono né la lingua di origine né (presumibilmente) la cultura.
Il traduttore diventa quindi il mediatore capace di mettere in relazione dia-
logica elementi linguistici e culturali per poterli ricostruire in un’altra lingua
e in un’altra cultura. L’idea del traduttore come agente di comunicazione in-
terculturale non è nuova; a partire dall’introduzione della teoria dello skopos
(H. J. Vermeer, Skopos and Traslation Commission, 1989) la traduzione viene
vista come un atto di mediazione che permette di superare i conflitti tra si-
stemi culturali diversi. Più tardi D. Katan (Translating Cultures: An Introduction
for Translators, Interpreters and Mediators, 2004; Wiley-Blackwell Encyclopedia
of Applied Linguistics, 2013) affina questa definizione avvicinando ancora di
più comunicazione interculturale e traduzione. Pensare alla traduzione co-
me a un atto di comunicazione interculturale permette di superare la visione
semplicistica del ricostruire un testo da una lingua A a una lingua B e di de-
scriverla in maniera più complessa ed articolata. Scopo di questo intervento
è presentare alcuni punti in comune tra gli studi sulla comunicazione inter-
culturale e la traduttologia, a partire poi dalla teoria dello skopos (C. Nord,
Translating as a Purposeful Activity Functionalist Approaches Explained, 1997;
H. Witte, Die Kulturkompetenz des Translators, 2000), presentare quali sono le
competenze culturali specifiche per un tradurre e la loro realizzazione prati-
ca nel progetto della casa editrice Stilo, «Letterature dalle periferie d’Europa»,
finanziato dal bando Europeo di Europa Creativa.
Laureata in Lingue e Letterature Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito
il dottorato in filologia moderna all’Università Ca’ Foscari Venezia con una tesi
sull’attrito linguistico. Si occupa da quasi venti anni di traduzione dal turco in
italiano e da trenta di didattica dell’italiano a stranieri; ha al suo attivo numero-
se pubblicazioni e traduzioni di romanzi. I suoi principali campi di interesse so-
no la didattica della lingua e della traduzione e l’acquisizione linguistica. È pro-
fessore associato presso il Dipartimento di Lingue Occidentali dell’Università Yil-
diz di Istanbul, dove ha insegnato comunicazione interculturale ed attualmente
insegna lingua italiana e traduzione.
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