Page 118 - Vinkler, Jonatan, in Jernej Weiss. ur. 2014. Musica et Artes: ob osemdesetletnici Primoža Kureta. Koper: Založba Univerze na Primorskem.
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musica et artes
coro della chiesa serbo-ortodossa di Trieste,19 e Vasilij Mirk (1884–1962) di
professione docente di storia e geografia, ma anche direttore di coro, compo-
sitore e insegnante di musica.20 Sia Mirk che Adamič furono iscritti al conser-
vatorio giuliano.

In quegli stessi anni è attivo un vero e proprio outsider, il croato Josip
Mandić (1883–1959). Di professione avvocato, Mandić è una personalità di
spicco della vita politica e culturale di Trieste; dopo la guerra mondiale, con
l’acquisizione all’Italia della Venezia Giulia, preferisce trasferirsi a Praga.
Mandić però è anche compositore e musicista di vaglia, sebbene noto solo alla
storiografia musicale croata.

Una parte importante dell’attività degli sloveni a Trieste riguarda il la-
voro teatrale. Sin dagli anni Ottanta del XIX° secolo le commedie musicali
e le operette erano il genere più amato e seguito dal pubblico sloveno di Trie-
ste. Solo nella stagione 1910–1911 l’attività rappresentativa subisce una sostan-
ziale trasformazione con l’ingaggio presso il Narodni dom del regista Leon
Dragutinović (1874–1917), uomo di teatro molto sensibile e dotato. Draguti-
nović cura le rappresentazioni e lascia la direzione nelle mani del giovane Mir-
ko Polić (Polič), artista di levatura eccezionale formatosi nell’ambiente slavo
di Trieste. Dopo aver studiato piano e composizione presso il conservatorio
di Trieste, diplomandosi nel 1913, Polić riscuote i primi importanti consen-
si nella stagione 1912–1913 con la rappresentazione delle opere Nikola Šubić
Zrinjski di Ivan pl. Zajc e con la Prodana nevesta (La sposa venduta) di Be-
dřich Smetana: opere impegnative che testimoniano una più larga esigenza
di affrontare il repertorio serio altre a quello leggero delle operette. Nel 1914
però, nonostante il grande successo ottenuto, il direttore decide di accettare
la proposta del teatro di Osijek e abbandona Trieste. Una decisione grave, do-
vuta probabilmente a una concomitanza di cause. Innanzi tutto la direzione
del Narodni dom considera il peso finanziario dell’opera e dell’operetta ecces-
sivo e le tensioni tra artisti e amministratori si acuiscono al punto da portare
alla rescissione del contratto con Dragutinović. Successivamente la casa edi-
trice Ricordi rifiuta di dare l’assenso alla messa in scena in lingua slovena di
Madame Butterfly di Puccini, opera già in preparazione. Queste e forse anche
altre difficoltà inducono Polić a intraprendere la carriera di direttore d’orche-

19 Come particolare interessante potremmo citare il fatto che la direzione del coro della chiesa ser-
bo–ortodossa, dopo la direzione della famiglia Sinico, passò nelle mani degli sloveni, a Šonc suc-
cedettero Vasilij Mirk, Stane Malič, Vladimir Švara, per giungere a Zorko Harej.

20 Su Mirk confronta Edo Škulj, a cura di, Mirkov zbornik (Ljubljana, Družina, 2003).

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