Page 116 - Vinkler, Jonatan, in Jernej Weiss. ur. 2014. Musica et Artes: ob osemdesetletnici Primoža Kureta. Koper: Založba Univerze na Primorskem.
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musica et artes
tono agli slavi una più intensa partecipazione alla vita politica ed economica,
grazie alla maggiore benevolenza dell’autorità centrale che offre il suo aiuto
in funzione antiitaliana allo scopo di contrastare le spinte irredentistiche. Per
cui non è affatto casuale che in questo periodo di tempo nascano istituti di
credito con capitali slavi nell’intento di sostenere finanziariamente le impre-
se slovene e croate, onde rinsaldare il sentimento di appartenenza all’impero,
sempre più debole.12

Nel 1848 nasce a Trieste la prima associazione slava, lo Slavljansko
društvo [Associazione slava], salutata dalle Novice [Le notizie], il più impor-
tante giornale sloveno dell’epoca, con parole lapidarie: »a Trieste si è fonda-
to lo Slavljansko društvo. Il celebre Jovan (Vesel) Koseski ne è il presidente. Vi-
va!«.13 Nei locali della società, adibiti a sale di lettura, vengono organizzate
manifestazioni di vario carattere: spettacoli con musiche, poesie, balli, ossia le
cosiddette bésede, modellate sulle bésedý ceche.

Il secondo atto della complessa vicenda si situa nel 1861 con l’avvio a
Trieste del vasto movimento delle čitalnice, non solo semplici sale di lettura,
ma associazioni culturali nel senso più ampio del termine. La prima čitaln-
ica slovena in assoluto è la Slavjanska narodna čitalnica [Sala nazionale slava
di lettura], sorta appunto nel 1861 che in linea con lo spirito del tempo e del
posto non è esclusivamente slovena, ma slava, avendo tra i suoi membri anche
croati, serbi, cechi e polacchi.14 Per gli anni Sessanta si ha notizia di numero-
se bésede, incontri organizzati dai membri delle čitalnice, in cui di solito pre-
valgono le musiche corali. I programmi di queste manifestazioni annoverano
i nomi dei direttori di coro, la più parte dei quali maestri di scuola elementa-
re: Ivan Dolinar (1840–1886), Ivan Piano (1830–1880), Valentin Pižon (1867–
1945), Hrabroslav Ražem (1863–1908), Ivan Mercina (1851–1940), Josip Va-
lentič (1863–1919), Jakob Čencur (1837–1888), Anton Grbec (1878–1906). Tra
questi si eleva per la forte personalità e per l’impegno politico prestato, il boe-

12 Cattaruzza, “Sloveni e italiani”, 39 e 46. Un inquadramento storico–politico si legge negli artico-
li di Jože Pirjevec apparsi sulla rivista «La bora», nn. 1, 3, 5, 7 del 1979; cfr. anche Jože Pirjevec, a
cura, Introduzione alla storia culturale e politica slovena a Trieste nel ‘900 (Trieste: Provincia di Trieste,
s.d). Nel 1901 e nel 1905 vengono fondate la Ljubljanska Banka, con la partecipazione della Žyvn-
ostenská Banka di Praga, e la Jadranska Banka, con l’apporto di capitale croato. Milan Pahor, Slo-
vensko denarništvo v Trstu (Trieste: BCTK, 1989).

13 «Novice», 1 novembre 1848. Il 6 dicembre 1848 Jovan Vesel Koseski, primo presidente della so-
cietà, per l’apertura della nuova sede del circolo tenne il suo discorso inaugurale dopo un canto
che inneggiava all’imperatore. Lo Slavljansko društvo sopravvisse formalmente fino al 1857. Ko-
seski fu il nonno di Julius Kugy.

14 Lavo Čermelj, “Slavjanska čitalnica v Trstu v letih 1865–1876”, Jadranski koledar (1959), 97–102.

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