Page 270 - Čotar Konrad Sonja, Borota Bogdana, Rutar Sonja, Drljić Karmen, Jelovčan Giuliana. Ur. 2022. Vzgoja in izobraževanje predšolskih otrok prvega starostnega obdobja. Koper: Založba Univerze na Primorskem
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gio Crasnich

menti spontaneamente proposti da questi ultimi (Ministero dell’Istruzione e
dello Sport 2000, 39), nonché di stimolare il bambino nei primi tentativi di
verbalizzazione, ripetendo e facendo eco alle sue espressioni (p. 40).

L’applicazione dei requisiti fin qui individuati e riassunti dovrebbe permea-
re la globalità dell’azione educativa e didattica dell’adulto, attuandosi per
mezzo di specifiche modalità di interazione verbale. In questo senso, assu-
me decisiva importanza la capacità dell’adulto di fornire al bambino un si-
stema di supporto all’acquisizione linguistica sotto forma di input ampio,
differenziato, comprensibile perché contestualizzato, in grado di attivare i
meccanismi spontanei di acquisizione.

Seconda parte dell’intervento: l’interazione verbale di un educatore
umanistico
Nella seconda parte dell’attività formativa, ai partecipanti è stato proposto
di riflettere criticamente sulle proprie modalità comunicative allo scopo di
individuare congruenze o incongruenze con il profilo dell’educatore umani-
stico precedentemente tratteggiato. L’attività del personale educativo coin-
volto nell’iniziativa, anche in questo caso incoraggiata e facilitata dal forma-
tore nei momenti di lavoro dei gruppi, ha portato all’individuazione di con-
dotte verbali, suscettibili di arricchimento e potenziale influsso positivo sulle
competenze linguistiche dei bambini.

Al personale educativo sono state proposte le consegne sottostanti:

1. Dividetevi in gruppi omogenei, all’interno dei quali siano presenti edu-
catori, educatrici, aiuto-educatori e aiuto-educatrici.

2. Ogni gruppo scelga una fascia di età, corrispondente a quelle presenti
all’interno della scuola dell’infanzia.

3. Discutendo e riflettendo su quanto previsto dal Programma curricola-
re per le scuole dell’infanzia, ogni gruppo individui i nuclei di attività
implementati nella programmazione didattica.

4. Per ciascun nucleo di attività, ogni gruppo individui e trascriva le paro-
le, espressioni o frasi solitamente utilizzate per comunicare con i bam-
bini.

5. Discutendo e riflettendo su quanto emerso dal lavoro dei gruppi, il col-
lettivo confronti le parole, espressioni o frasi trascritte e ne analizzi la
struttura, proponendo eventuali integrazioni o modifiche.

6. Al termine, il collettivo dovrebbe disporre di un protocollo minimo,
composto da parole, espressioni o frasi condivise da tutti gli operatori,
e la cui struttura è stata analizzata e ottimizzata.

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