Page 274 - Čotar Konrad Sonja, Borota Bogdana, Rutar Sonja, Drljić Karmen, Jelovčan Giuliana. Ur. 2022. Vzgoja in izobraževanje predšolskih otrok prvega starostnega obdobja. Koper: Založba Univerze na Primorskem
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gio Crasnich

Al tempo stesso, i due momenti dell’azione (ingresso) e della rappresenta-
zione (successiva attività di gioco) sono collocati nelle dimensioni temporali
del presente e del futuro attraverso l’uso opportuno dei rispettivi tempi del
verbo all’indicativo (andiamo a togliere il cappotto; andremo a giocare).

Infine, la riformulazione propone al bambino parole appartenenti alle prin-
cipali categorie morfologiche della lingua italiana (articoli, sostantivi, agget-
tivi, verbi, preposizioni, pronomi, avverbi, congiunzioni) comprese quelle
(come gli articoli determinativi e le preposizioni articolate) non presenti nella
lingua slovena (il; sull’; le; la; nella).

Conclusioni

La valutazione del percorso descritto nel presente contributo richiede par-
ticolare cautela, date le caratteristiche partecipative dell’approccio in esso
adottato (De Landsheere 1982). Il più valido indicatore di bontà dell’inter-
vento, infatti, consisterebbe in una modifica, rilevabile tramite osservazione,
della condotta verbale del personale educativo, suscettibile di influire sul-
l’acquisizione linguistica dei bambini (Mantovani 1995). Le condizioni in cui
l’esperienza è stata realizzata non hanno reso possibile questo tipo di con-
trollo. Tuttavia, essa ha stimolato l’attivazione di un atteggiamento critico e
riflessivo, irrinunciabile per la crescita professionale del personale educativo
e docente (Cencič 2015).

Un’occasione di controllo empirico delle istanze emerse dalla riflessione
degli educatori potrebbe essere costituita dall’approfondimento di alcune
problematiche riconducibili alla didattica acquisizionale (Rastelli 2009). In ta-
le prospettiva, un input calibrato in modo da proporre elementi non presenti
nella lingua materna del bambino potrebbe favorire la comparsa di enunciati
attestanti il raggiungimento di livelli crescenti di competenza. Per esempio,
nel caso di un bambino di madrelingua slovena, a una prima fase interlingui-
stica caratterizzata dall’uso di sostantivi privi di articolo, potrebbe fare segui-
to una fase in cui una delle forme dell’articolo determinativo viene introdotta
senza riguardo alla concordanza di genere e/o numero con il sostantivo che
la accompagna (p. e. il piatto, il bicchiere, il tovagliolo, il cucchiaio, il coltel-
lo, il forchetta, il bottiglia; il piede, il ginocchio, il gomito, il mano) prima di
giungere all’uso corretto dell’articolo determinativo.

Un’ipotesi di lavoro quale quella ora abbozzata assegna all’educatore un
ruolo di attiva riflessione sulla propria azione, alle istituzioni universitarie e
ai centri di ricerca un ruolo di elaborazione e sperimentazione di metodo-
logie e approcci innovativi, da introdurre nei percorsi di formazione inizia-

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